estratto da "Come le foglie del mio autunno" - 1/2 - acquistabile tramite PayPal - pagg 169
ritorno all'indice    tutti i libri gemma@argasoft.it pag 02

Dicono che i morti piangano
e che siano le loro lacrime tristi
senza storia

la pioggia che fa crescere il grano.

Dopo aver visto al cinema un film che ci è piaciuto al punto di pensare che da quel momento qualcosa nella nostra vita sarebbe cambiato (poi non è successo), dopo aver visto un film che non ci ha lasciato niente, proprio niente, se non un grande sonno perchè ci siamo andati che eravamo troppo stanchi. Dopo aver ascoltato per ore qualcuno talmente noioso che abbiamo pensato che buttar via così la propria vita è uno spreco, non c’è scusa di lavoro che tenga, dopo aver parlato per ore di qualcosa che non ci interessava, ma che dovevamo dire perchè quello era il nostro lavoro, e sapevamo che anche a chi ascoltava sembrava uno spreco di quel famoso tempo che una volta passato non si recupera più.

Dopo qualsiasi cosa, si torna sempre a casa. Non nella stessa casa. Non dalle stesse persone. Comunque, a casa.

Nella favola del mondo, si gira in tondo.
Si gira in tondo, nella favola del mondo.
Non parlare
sfiora il mio corpo con la tua mano.
Non parlare
poi stringilo contro al tuo.
Dicono che i morti piangano
la pioggia sottile
che culla i nostri sogni.