estratto da "La terra di oggi" - pag 02 | ||
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Narciso raccoglierà la sua cenere e la spargerà, pensa. i suoi movimenti saranno solenni, lenti, meditati, contemplati. come solo può esserlo il gesto di chi sparge la propria cenere. immagina l’incendio come liberazione, finalmente. di sé, delle sue brame, del suo vero essere celato al mondo dalla patina dell’insoddisfazione. Si vede, turbine silenzioso ed incantevole, alzarsi dapprima grigio e poi bianco, sempre più bianco, come tante volte ha immaginato. incontra il sole, e pensa che è il suo sole. giallo, brillante. con gli occhi scuri come quelli di lei. la chiama, ma è sottovoce. perché vuole che il rumore del mare copra quel nome. Passo dopo passo, la mia vita è stata una fuga. lenta, solitaria, silenziosa. sono fuggito da me stesso, quello vero, quello nascosto, quello così amato. da me. in silenzio. (…) Si guarda le scarpe. un passo dopo l’altro. si volta per vedere le sue orme sulla sabbia. scure, nell’oscurità che fra poco assorbirà le forme. perché il mare conosce il segreto del mondo. |